Il ricercatore cafoscarino Kassa Belay Ibrahim tra i vincitori della Fellowship SAFE che supporta le eccellenze provenienti da Paesi in crisi

In un mondo segnato da incertezze e conflitti, offrire una nuova opportunità a menti brillanti provenienti da contesti di crisi diventa quanto mai importante.
Da queste premesse nasce SAFE, un progetto finanziato dall’Unione Europea tramite le azioni Marie Skłodowska-Curie che si propone di aiutare ricercatrici e ricercatori non europei che hanno dovuto lasciare il loro Paese o che si trovano in situazioni pericolose a causa di conflitti, persecuzioni politiche, o instabilità nelle loro regioni di origine. L’obiettivo è offrire loro un ambiente di studio e lavoro sicuro e l’opportunità di continuare la carriera scientifica in Europa.
Tramite call interna, Ca’ Foscari ha selezionato il progetto presentato da Kassa Belay Ibrahim, ricercatore e docente del Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi, che è risultato tra i vincitori finali della fellowship SAFE su 356 proposte ricevute a livello europeo.
Attraverso un finanziamento complessivo di 12 milioni euro, SAFE sosterrà 56 dottorandi, dottorande (12) e post-doc (44), offrendo loro l'opportunità di lavorare in altrettante università o centri di ricerca con sede nell'UE per un periodo compreso tra 12 e 24 mesi, con supporto sia economico che logistico.
La ricerca del dott. Kassa Belay Ibrahim mira allo sviluppo di nuovi nanomateriali a base di metalli di transizione, come nichel, rame, manganese e ferro, per migliorare l'efficienza nella produzione di energia pulita. Gli ambiti di applicazione principali sono due: la generazione di idrogeno dall'acqua tramite il processo di scissione e il potenziamento dell'energia solare.
Nel dettaglio, il suo studio si concentra su nanomateriali con diverse dimensionalità, da puntiformi (0D) a bidimensionali (2D), progettati per essere ottimi conduttori e catalizzatori. Parallelamente, si utilizzano i carbon dot, minuscole particelle di carbonio, all'interno di concentratori solari luminescenti. Questi dispositivi catturano la luce solare e la convogliano in modo più efficiente verso le celle solari, aumentandone la resa.
Il ricercatore cafoscarino svolge la sua attività presso il gruppo di ricerca Nano4GEA (https://www.nano4gea.com/), guidato dai professori Elisa Moretti e Alberto Vomiero presso il DSMN. “Per noi è un onore poter ospitare Kassa nel nostro gruppo di ricerca. Oltre ad essere un brillantissimo ricercatore, che ha già contribuito in maniera significativa alle attività del gruppo di ricerca, mediante progetti su bandi competitivi e pubblicando risultati scientifici di assoluto rilievo, è anche una persona preziosa, che si dedica con passione ed abnegazione a formare studenti e giovani ricercatori, contribuendo ad instaurare il bel clima di fiducia e collaborazione che viviamo in Nano4GEA”, dicono la professoressa Moretti e il professor Vomiero.
Kassa è originario del Tigrè, in Etiopia, regione teatro di una sanguinosa guerra civile tra il Governo Federale e il Fronte Popolare di Liberazione del Tigrè (TPLF). Il conflitto è stato uno dei più letali della storia contemporanea, causando più di 600mila vittime. La guerra è terminata formalmente nel novembre 2022, ma le tensioni nella zona rimangono alte. Secondo il rapporto più recente dell'UNHCR, in Etiopia sono ben 1,9 milioni le persone sfollate interne al Paese, di cui la maggior parte a causa di conflitti.
“Gli ultimi tre o quattro anni sono stati particolarmente terribili, ed era diventato impossibile lavorare e vivere in Etiopia - spiega il ricercatore - Per questo mi sono trasferito qui con la mia famiglia. Purtroppo, il futuro del mio Paese è imprevedibile, dato che il conflitto non è ancora del tutto concluso. Penso che le istituzioni potrebbero fare molto per aiutare i ricercatori e gli accademici che arrivano da aree a rischio, esplorando opportunità come la fellowship SAFE e altri programmi di finanziamento. A chi invece vive una situazione simile a quella che ho vissuto io, vorrei dire di non perdere la speranza, di continuare a impegnarsi e di provare a trasformare ogni sfida in un'opportunità.”
La carriera accademica di Kassa Belay Ibrahim è cominciata in Etiopia: dopo aver conseguito la laurea in Chimica nel 2009 presso l'Università di Debre Markos, distinguendosi tra i migliori studenti, il ricercatore ha ottenuto una borsa di studio che gli ha permesso di completare una laurea magistrale in Chimica Analitica all'Università di Haramaya nel 2012. Successivamente, ha insegnato per tre anni al Dipartimento di Chimica dell'Università di Adigrat.
Nel 2015 ha dato il via alla sua esperienza internazionale con un dottorato di ricerca in Scienze Applicate e Ingegneria dei Materiali presso la National Taiwan University of Science and Technology, con specializzazione in Nanoscienze. E’ tornato poi per un anno all'Università di Adigrat come Assistant Professor di Scienza dei Materiali a livello magistrale.
Costretto a lasciare l’Etiopia a causa del conflitto, tra 2019 e il 2021 ha ricoperto una posizione di ricercatore post-doc presso l'Academia Sinica e la National Taiwan University. Durante questo periodo, si è specializzato nell'uso di tecniche avanzate basate su sincrotrone (un tipo di acceleratore di particelle) per applicazioni energetiche, in particolare per la produzione di idrogeno tramite scissione dell'acqua e per lo studio di batterie agli ioni di litio e zinco.
Nel 2021, i suoi interessi di ricerca lo hanno condotto al Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi (DSMN) dell’Università Ca’ Foscari Venezia in qualità di ricercatore a tempo determinato di tipo A, dove oggi, oltre a portare avanti il suo progetto in qualità di assegnista di ricerca, è anche docente di Nanotecnologie e Surface/Interface Analysis nei corsi magistrali e di dottorato.