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Al via la Cattedra Messico con Marta Tawil Kuri: uno sguardo su politica e dialogo interculturale

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Con l’arrivo della professoressa Marta Tawil Kuri, esperta di relazioni internazionali e docente presso El Colegio de México (Colmex), prende ufficialmente avvio la Cattedra Messico, frutto della collaborazione siglata la scorsa primavera tra l’Università Ca’ Foscari Venezia e il Colmex, uno dei centri di ricerca più prestigiosi dell’America Latina.

La professoressa Tawil, politologa e specialista di politica estera del Medio Oriente, terrà il corso di International Politics nella laurea magistrale in Relazioni Internazionali Comparate, offrendo agli studenti e alle studentesse un punto di vista originale e comparativo sulle dinamiche della politica globale.

L’abbiamo incontrata per farci raccontare questa nuova collaborazione e le sfide che attraversano oggi le relazioni internazionali — dal rafforzamento dei legami accademici tra Messico e Italia fino alle tensioni che segnano il panorama mediorientale contemporaneo.

Professoressa Tawil, benvenuta a Ca’ Foscari. Su quali argomenti verterà il suo corso?

Nel corso di Politica Internazionale ho proposto un programma pensato per stimolare le studentesse e gli studenti a porsi domande e a discutere in modo critico e autonomo le principali questioni della politica internazionale. Il programma è articolato in tre parti.

La prima introduce i principali approcci teorici e le diverse prospettive — “occidentali” e “non occidentali” — nello studio delle relazioni internazionali, che utilizziamo per analizzare una varietà di problemi contemporanei e del passato.

La seconda si concentra sui temi della pace, della guerra e della sicurezza: alleanze, (non) proliferazione nucleare e relative strategie, e i mutamenti del multilateralismo.

Nell’ultima parte esploreremo alcune delle principali discussioni nell’ambito dell’analisi comparata della politica estera: il populismo, le crisi e i fallimenti, l’influenza dei media e la diplomazia degli attori armati non statali.

Quali sono, secondo lei, i valori e i principi che dovrebbero guidare una cooperazione accademica internazionale efficace e duratura, e in che modo il Colmex e Ca’ Foscari potrebbero tradurli in prossime azioni concrete — ad esempio attraverso progetti di ricerca congiunti, scambi di studentesse, studenti e docenti, o seminari tematici condivisi?

Senza dubbio, tra i principi che dovrebbero orientare la nostra cooperazione figurano l’equità, la reciprocità, la diversità e lo sviluppo sociale sostenibile.

Questi valori possono tradursi in attività molto concrete, ad esempio promuovendo standard rigorosi nella ricerca, nella didattica e nella valutazione; garantendo risorse per la mobilità di studenti, studentesse e docenti; e incoraggiando la ricerca interdisciplinare tra i nostri centri o dipartimenti, anche attraverso seminari in presenza o virtuali, che potrebbero — almeno in parte — sfociare in pubblicazioni in spagnolo, italiano o inglese.

Ritengo inoltre molto importante che esistano meccanismi di monitoraggio e valutazione, come relazioni periodiche sulle attività svolte e sul loro impatto accademico e sociale. Ciò rafforzerà la fiducia reciproca e offrirà maggiore certezza alle nostre comunità accademiche.

Quale ruolo possono avere università e ricerca nel favorire una comprensione più profonda — e meno polarizzata — delle crisi internazionali?

Ritengo che la didattica e la ricerca universitaria debbano promuovere il pensiero etico. Il loro ruolo deve essere fermo e partecipe in contesti di ingiustizia sistemica: le università non devono solo criticare tali contesti, ma anche aprire spazi di dialogo genuino, favorendo sempre l'auto riflessione critica ed evitando il dogmatismo.

Lei è un’esperta riconosciuta di politica estera mediorientale. Come interpreta oggi l’evoluzione del conflitto israelo-palestinese alla luce dei nuovi equilibri geopolitici globali?

Il sistema internazionale è in fase di gestazione: ci stiamo muovendo verso un nuovo ordine mondiale che è ancora difficile definire. Questa riconfigurazione del potere globale si riflette anche in Medio Oriente, ma al tempo stesso contribuisce a plasmarla.

Israele continua a dimostrare di avere i mezzi per mantenere il predominio militare nella regione. I Paesi arabi si sono progressivamente allontanati dalla Palestina, ben prima del recente annuncio della normalizzazione dei rapporti con Israele attraverso gli Accordi di Abramo del 2020.

Le Nazioni Unite servono innanzitutto gli interessi della propria burocrazia e, nel caso palestinese, il loro ruolo è ostacolato dal veto di alcuni membri del Consiglio di Sicurezza.

Sebbene la credibilità degli Stati Uniti in Medio Oriente sia ormai esaurita, né la Cina né la Russia rappresentano un vero contrappeso, mentre l’Europa manca di ambizione politica e strategica. Questa situazione non promette nulla di buono per i palestinesi.

In ultima analisi, sarà la situazione interna di Israele a influenzare l’evoluzione della questione palestinese. Le relazioni tra civili e militari e, in particolare, l’evoluzione all’interno dell’esercito israeliano lasciano intravedere un processo più ampio di progressivo logoramento dei legami tra Stato e società.

Quali sono le sue impressioni su Venezia e sulla comunità di Ca’ Foscari?

La città è meravigliosa, con caratteristiche storiche che la rendono unica sotto molti aspetti — senza contare la convivenza con l’acqua, che rende idilliaco qualsiasi soggiorno, breve o lungo che sia. Passare da una strada affollata a una deserta, trovarsi in mezzo a decine di turisti e pochi passi dopo imboccare un vicolo silenzioso è un’esperienza quotidiana sorprendente.

Di Ca’ Foscari mi ha colpito positivamente la capacità della comunità di promuovere il pensiero critico e la collaborazione; e anche il modo in cui combina rigore accademico, calore umano e impegno sociale. È uno spazio in cui ci si sente parte di un progetto, di qualcosa di più grande.

 

"La presenza della prof.ssa Tawil è la prova evidente dell’utilità della creazione della cattedra e ci ripaga dello sforzo profuso per realizzarla a Ca’ Foscari. — Commenta così il professor Vanni Pettinà, coordinatore della Cattedra Messico — Come si desume da questa breve intervista, la prof.ssa Tawil porterà nella nostra istituzione il rigore scientifico, che è la cifra che definisce da decenni la sua istituzione di provenienza, El Colegio de México. Allo stesso tempo, la collega permetterà alla comunità cafoscarina di entrare in contatto con un punto di vista che, per sua formazione e procedenza accademica, non potrà che essere originale nel contesto accademico italiano. Mi pare, in questo senso, particolarmente rilevante che la prof.ssa Tawil insegni un corso di International Politics nella laurea magistrale di Relazioni Internazionali Comparate (RIC). La prof.ssas Tawil ha anche realizzato la lectio brevis d’apertura del RIC, parteciperá a un panel sulla Palestina organizzato dall’Osservatorio di Politica e Relazioni Internazionali di Ca’ Foscari e al seminario Fuentes y Métodos para el Estudio de América Latina del Coordinamento Latinoamericano di Ca’ Foscari.”

 

Sara Moscatelli