Melisa #studentvoices: “un corso di qualità con docenti che trasmettono passione per la materia e tanti strumenti di sostegno”

Melisa Mustafovska è una studentessa che ha frequentato il corso di laurea triennale in Economia e commercio.
Quali sono, secondo te, i punti di forza del tuo corso?
La qualità e la varietà dell’offerta formativa. Professori e professoresse sicuramente fanno la differenza: abbiamo docenti con anni di esperienza alle spalle, estremamente preparati. La loro passione viene inevitabilmente trasmessa a noi e ci rende sicuramente più digeribile qualsiasi materia.
Abbiamo inoltre molti strumenti a sostegno dello studio come esercitatori, tutor, teaching assistants, corsi di tutorato in presenza, soprattutto per le materie da 12 crediti che possono risultare complesse all’inizio.
Scegliere l'Università, e un corso in particolare, può essere un percorso complicato. Tu come hai fatto?
Dopo una prima scelta rivelatasi sbagliata, mi sono indirizzata verso un corso per cui mi sentivo portata e potesse darmi una base solida per fare, un giorno, un lavoro che mi piaccia. Ho fatto quindi delle valutazioni sia sul piano professionale, sia personale, anche perchè essendo ancora poco sicura sul mio futuro, volevo un corso in grado di aprirmi varie strade.
Durante il percorso ho poi scoperto che è comunque possibile ampliare il proprio ambito di studio con esami in sovrannumero, conferenze, minor… di strumenti a disposizione ce ne sono! Secondo me la scelta dell'università non deve essere una sentenza finale, non c’è nulla di male nell’esplorare, provare, a volte fallire e andare avanti comunque. Nulla è irrimediabile, e solo una volta iniziato il percorso possiamo davvero capire se fa per noi o meno.
Hai capito subito quali erano le tue passioni?
Decisamente no, mi ci è voluto tempo e varie “prove”. Appena finite le superiori avevo scelto un corso in un ambito completamente diverso da questo, e sono andata anche a lavorare prima di tornare all’università. Penso che davvero poche persone, soprattutto a questa età, abbiano le idee chiare sul proprio futuro e credo sia lecito sperimentare e tentare cose differenti per trovare la propria strada. Trovare le proprie passioni è un ‘work in progress’ durante gli anni universitari, ma frequentando corsi diversi si può trovare quella connessione, quel piacere di apprendere che ti accende dentro. C’è chi lo sperimenta subito durante il percorso universitario, chi magari dopo tanto, chi mai. Tutt’ora non sono certa di quello che davvero mi appassiona, ma dopo tre anni so cosa non è nelle mie corde.
Cosa significa per te fare parte della comunità cafoscarina?
Partecipare ad un organo collegiale mi ha aiutato molto a sentirmi parte della comunità cafoscarina. Come membro della commissione paritetica per il mio dipartimento, mi sono resa conto dell’importanza di far sentire la nostra voce come comunità e che il cambiamento parte da noi.
Fare parte di una comunità vuol dire anche tutelarla, ascoltarla e farsi ascoltare. Non essere attori passivi nella vita universitaria, ma attivarsi nelle sedi opportune per le giuste cause.
Quali sono i tuoi 'luoghi del cuore' della vita universitaria?
Il Grey sicuramente e la BEC, luoghi dove si va per rifugiarsi più che a studiare ogni tanto, ma dei punti fermi durante l’anno accademico.
Che consigli dai alle nuove matricole cafoscarine?
Quando si entra all’università dopo le scuole superiori, ci si trova in un mondo accademico totalmente differente da quello a cui si è abituati: il mio consiglio è di non scoraggiarsi durante i primi mesi e di tenere duro se sentite che questa è la vostra strada, perché con il tempo tutto acquista un senso.
Durante il mio primo semestre ho dato un solo esame, mi sentivo persa e vedevo gli altri andare avanti, mentre io ero ferma lì. Ad oggi, alla fine del mio terzo anno, ho dato il mio ultimo esame nella sessione di settembre e, se tutto va bene, mi laureerò a marzo: in corso, dopo aver fatto un'esperienza overseas di cinque mesi dall'altra parte del mondo, con i miei tempi e con la soddisfazione di avercela fatta nonostante tutto. Questo per dire che non importa quanto tempo ci mettete a capire i meccanismi universitari, il vostro metodo di studio, l’approccio con il corpo docente, è tutto talmente nuovo che è giusto darsi tempo.
Un altro consiglio che mi sento di dare è: chiedete aiuto se ne avete bisogno, sfruttate ogni occasione che avete per poter apprendere meglio, chiarire i vostri dubbi e arrivare tranquilli all’esame. Andate a ricevimento, chiedete ai tutor, agli esercitatori, mandate mail senza timore, anche se il dubbio vi sembra stupido, risolvetelo subito prima che si ingigantisca. Non ho mai trovato nel mio percorso universitario docenti o tutor che non fossero disponibili e pazienti nell’ascoltare e rispiegare se necessario, anche più volte.
Chiedete a colleghi e colleghe, avere anche solo una persona di riferimento fa la differenza. A volte si creeranno dei rapporti basati solo sullo scambio di informazioni, ma va bene così, servono anche quelli. Sfruttate ogni opportunità, perché non ritorneranno. Fate tesoro di tutti gli strumenti che l’università e il dipartimento vi forniscono, ce ne sono tanti e a volte basta semplicemente informarsi sul sito.
Ultimo consiglio: non limitatevi ad andare a lezione. Ca’ Foscari propone molte iniziative su vari temi, prendete parte alle associazioni studentesche, partecipate agli organi collegiali e fate, fate, fate! L'università è anche questo: connessione, aggregazione, sperimentazione, un trampolino di lancio per capire se stessi e ciò che si vuole davvero.
Dove ti vedi tra 10 anni?
Spero dall’altra parte del mondo, a lavorare con un’azienda di import-export, sentendomi realizzata. E videochiamando gli amici di una vita sparsi in diversi continenti!