N. 39, 01/2019 - Numero miscellaneo 
DEP - Deportate, esuli, profughe

Anna Maria Ortese 

Questo numero miscellaneo si apre con due saggi dedicati alla scrittrice e poetessa italiana Anna Maria Ortese rispettivamente di Arianna Ceschin e Alessandra Trevisan. Segue il saggio di Veronica Stefani che ripercorre un decennio di attività di Femen – il movimento transnazionale femminista emerso con la rivoluzione arancione in Ucraina – e quello di Marta Sottoriva che traccia un profilo di Ella Baker, attivista per i diritti civili degli afroamericani.
Nella rubrica Documenti presentiamo una vera e propria raccolta di articoli di Ruth First pubblicate su varie testate e conservati presso diversi archivi. A conclusione del centenario della Grande guerra, inoltre, la rubrica ritorna sul tema del pacifismo femminista presentando in traduzione italiana alcune poesie e un dramma della poetessa britannica Margaret Sackville e due scritti (rispettivamente del 1915 e del 1920) della scrittrice cosmopolita Vernon Lee.
Infine, in questo numero che, come di consueto, si pubblica nell’imminenza del Giorno della Memoria, due contributi di Sara Valentina Di Palma si soffermano sul destino dell’infanzia nella Shoah.

Numero completo

Singoli contributi

Ricerche

file pdfArianna Ceschin, “Sento che occorre un mutamento nel paesaggio”: viaggio nel giornalismo degli anni cinquanta di Anna Maria Ortese
Il lavoro di Anna Maria Ortese dimostra il legame esistente tra letteratura e giornalismo. Negli anni Cinquanta, le sue opere Il mare non bagna Napoli e Silenzio a Milano possono essere considerate un esempio di pratica letteraria innovativa capace di combinare tratti tipici dello stile narrativo con il gusto del visivo tipico del giornalismo. Con Il treno russo questa pratica raggiunge il suo apice.
753 K
file pdfAlessandra Trevisan, “Bisogna che ci vogliamo un po’ bene”. Anna Maria Ortese e la casa editrice Pellicanolibri di Beppe Costa, con un carteggio d’autrice
Scrittore, poeta ed agitatore culturale, Beppe Costa fu il fondatore e editore di Pellicanolibri dal 1976 al 1992, prima a Catania e poi a Roma. Costa fu capace di creare un network indipendente dove diverse ma peculiari voci poterono incontrarsi, inclusa quella di Anna Maria Ortese. Citazioni tratte da lettere inedite che Ortese inviò a Costa nel 1985-1986, e pubblicate con il suo permesso, metteranno in luce la loro relazione fraterna e la loro mutua necessità di resilienza alla vita di tutti i giorni e alla storia.
2.56 M
file pdfVeronica Stefani, L'urlo di FEMEN. I primi dieci anni dello sextremism nella lotta femminista contemporanea
Questo saggio si concentra su Femen, il principale gruppo attivista femminista che emerse dalla Rivoluzione arancione in Ucraina. Le attiviste di Femen, presentandosi a seno scoperto per le strade, rappresentano un caso studio interessante per capire come i corpi “genderizzati” possano essere usati come luoghi di resistenza. Attraverso una analisi intersezionale, lo scopo è di sollevare alcuni quesiti sull’esplicito uso della nudità come mezzo di rivoluzione sessuale.
0.94 M
file pdfMarta Sottoriva, L'eredità dimenticata: l'umanesimo democratico radicale di Ella Baker
Il saggio delinea il profilo di Ella Baker, promotrice del movimento per i diritti civili degli Afroamericani fino al 1966, anno della dissoluzione del SNCC. Fornendo un resoconto biografico della sua vita, il saggio indaga il pensiero politico e l'etica organizzativa di Ella Baker, il cui impatto sul SNCC e sui movimenti di base ha modellato il risultato della battaglia per la libertà dei neri durante la stagione tarda del movimento per i diritti civili.
0.93 M

Documenti

file pdfRuth First: le campagne giornalistiche sudafricane 1947-1963, a cura di Anna Scandolin
Anna Scandolin presenta e suddivide per temi una vera e propria raccolta di articoli di Ruth First – l'attivista e sociologa sudafricana a cui DEP ha dedicato un numero speciale (n. 26, 2014) – apparsi tra il 1957 e il 1953 su varie testate e conservati prevalentemente nell'archivio Ruth First Papers presso l'Institute of Commonwealth Studies a Londra.
1.02 M
file pdf"Lamenti di pietà": poesie e drammi pacifisti di Margaret Sackville (1915-1920) a cura di Bruna Bianchi
Nelle poesie e nei drammi degli anni di guerra Margaret Sackville, la poetessa dell'armonia e della bellezza, la scrittrice delle atmosfere incantate delle fiabe, espresse il malessere spirituale, la collera e la disperazione per la violenza che si abbatteva sugli inermi, distruggeva la natura, stroncava la vita dei giovani e sconvolgeva le loro menti.
0.96 M
file pdfVernon Lee, La musica di Natale di Bach in Inghilterra e in Germania, 1915. Traduzione di Egle Costantino, cura di Bruna Bianchi
Nello scritto Bach's Christmas Music in England and Germany del 1915 Vernon Lee immaginava che le donne tedesche, come quelle britanniche, si fossero recate in chiesa ad ascoltare la stessa musica del compositore tedesco. Al di sopra dell'"abissale oceano di orrore", le donne dei paesi in conflitto erano unite dalle stesse speranze, dalle stesse paure, dalle stesse preghiere, dagli stessi pensieri, dalla stessa musica, il linguaggio universale del mondo.
684 K
file pdfVernon Lee, Satana il distruttore, parte prima. Traduzione di Egle Costantino, cura di Bruna Bianchi
Il Prologo è un lungo dialogo tra Clio, la "grande Musa della testimonianza" e Satana. Cosa rappresentava Satana per me? – si chiede l’autrice – "A poco a poco mi resi conto che l'intero significato della mia allegoria dipendeva dalle risposte a certi problemi di filosofia o religione: ovvero la natura del Male, la possibilità del Progresso, la legittimità del Sacrificio e il riconoscimento della Realtà. Così mi trovai a scrivere Il Prologo come una spiegazione e la misi in bocca a Satana stesso".
818 K

Interviste e testimonianze

Strumenti della ricerca - Donne umanitarie

Recensioni, interventi, resoconti

Last update: 08/04/2024